giovedì 27 marzo 2008

Chi elegge i giovani???

Rubo dal blog di Camelot questa bella analisi:

...poca meraviglia produce il fatto di constatare che il Popolo della Libertà e la Lega, eleggeranno molti più giovani di quanto non farà il Partito democratico (e la Sinistra l’Arcobaleno).


Come saprete, infatti, l’attuale legge elettorale consente di sapere in anticipo, quali candidati saranno di certo eletti.
E questo consente di fare agevolmente qualche calcolo.


E di affermare che il Pdl e la Lega, eleggeranno sicuramente almeno 16 giovani under-35.


Il Partito democratico, invece, ne eleggerà solo 6.


E la Sinistra l’Arcobaleno solo 3 (di cui uno, pregiudicato:Francesco Caruso).
Ecco l’elenco degli under 35 sicuramente eletti per il Pdl:


Mara Carfagna, Nunzia De Girolamo, Nicola Formichella, Giorgia Meloni, Nicolò Mardegan, Mariastella Gelmini, Chiara Moroni, Elvira Savino, Barbara Mannucci, Gabriella Giammarco, Antonino Minardo, Antonino Salvatore Germanà, Stefano Allasia, Roberto Simonetti, Paolo Grimoldi, Matteo Bragantini.


I nomi dei giovani certamente eletti nel Pd, invece, sono i seguenti:


Marianna Madia, Antonio Boccuzzi, Federica Mogherini Rebesani, Pina Picierno, Daniela Cardinale, Michele Bordo.


Gli under 35 cui la Sinistra l’Arcobaleno garantisce sicuramente un seggio, sono:


Arturo Scotto, Cristina Tajani, ed il pregiudicato Francesco Caruso.

Rassegna stampa sull'incontro del 25 marzo a Brescia

Ringrazio i Popolari Liberali di Brescia per le segnalazioni.

Giornale di Brescia 23 marzo 2008

Giornale di Brescia 26 marzo 2008

Brescia Oggi 26 marzo 2008

mercoledì 26 marzo 2008

Articolo pubblicato il 26/03/2008

Da Il Cittadino del 26.03.2008



Udc, quali sono i motivi di una corsa solitaria?


Gentile Direttore, abbiamo letto sul quotidiano da Lei diretto (16 marzo 2008, p.24) l’esternazione del Sig. Francesco Bergamaschi "segretario organizzativo Udc della Provincia di Lodi", in arte assessore al comune di Maleo, retto da un sindaco appartenente alla Lega Nord. Prima annotazione: sarà per questo che nella sua reprimenda ne ha per tutti, ma si guarda bene dal citare anche di striscio gli scultorei e trancianti giudizi di Bossi, Maroni, Castelli (per indicarne solo alcuni) sull’attuale Udc e su Casini.
Già; il "posto" o la seggiola prima di tutto, secondo l’aurea regola sottolineata dall’On. Marcazzan nelle ultime riunioni del suo partito e ribadita pure da altri "maggiorenti" locali, in posizioni più visibili. Di progetti politici come diceva il famoso comico Eduardo De Filippo: " A da passà a nuttata!" Ma andiamo oltre, perché siamo ansiosi di poter capire finalmente i motivi per cui l’Udc corre da sola.
Leggendo il testo con molta attenzione, all’Udc casiniana con sistema autoreferenziale vengono attribuiti i seguenti meriti storici: avere chiesto le elezioni anticipate, non aver ceduto alle lusinghe di Marini per un governicchio di transizione, con "posti" ministeriali qualificati, in accordo con gli alleati del centrodestra. Ma, chiosa il nostro segretario organizzativo provinciale, un governo del genere "sarebbe stato ragionevole", vista la "porcata" delle legge elettorale. Uno, a questo punto, si chiede: come mai tanta ragionevolezza s’è squagliata come neve al sole e non avete tenuto duro?
Forse perché l’Udc (da mesi Baccini, Giovanardi, Bonsignore Lombardo in Sicilia aveva già preso le distanze si stavano preparando alla diaspora) era ormai composta di fatto dalla sola corrente di Casini che aveva amministrato e stava conducendo il partito in modo talmente "democratico" da fare scrivere a Marco Follini, che si trattava di "una gestione faziosa e settaria" e quindi essere piccoli sarà anche bello; ma se si resta trombati dagli elettori, è bello un po’ meno?... Non lo sapremo mai. In compenso si cerca di mescolare le carte, raccontando, in versione politically punk, la famosa fiaba di Cappuccetto Rosso. Personaggi e interpreti: Lupo cattivo, anzi cattivissimo: Berlusconi. Cappuccetto Rosso, diciamo rossiccio: Pierferdy Casini. La nonna arteriosclerotica (che prima dice una cosa e poi ne fa un’altra): Fini, rimasto solo (sic!) dopo l’avvento della Destra, sentenzia il nostro.
Poi dipinge tutta una coorte fantapolitica di congiurati: da Walter Veltroni che decide l’operazione "disperata" del partito unico elettorale (cioè Veltroni sarebbe un disperato senza consensi; Pierferdy invece è come Figaro: tutti mi cercano, tutti mi vogliono! Mah!) a Giovanardi che "spingeva per fondere l’Udc con Forza Italia" (ma dài che perfido!?), all’on. Tabacci che con Baccini spingeva "in senso inverso" cioè ci faccia capire spingeva per fondere Forza Italia con l’Udc? Boh. Comunque "all’interno dell’Udc non c’erano grandissimi problemi".
Come no?! Si ha notizia di almeno una ventina di provinciali che contestavano i risultati elettorali interni e un’ottusa conduzione filocasiniana, proprio come per il Provinciale di Lodi e lasciamo perdere il malumore di alcuni comitati regionali. Si aggiunga che tutti i media nazionali davano una perdita secca percentuale dell’Udc del 3 e mezzo per cento; Giovanardi andava predicando che "un partito del 3%" alla Di Pietro non poteva servire a farnascere il Ppe in Italia; Tabacci e Baccini che preferivano Pezzotta a Casini. Insomma, un bell’ambientino tranquillo. In fondo che cosa sono queste se non bazzecole? Invece quali sono i veri motivi della corsa in solitario (per ora...) dell’Udc? Quale il progetto politico originale, nel senso di specifico, caratterizzante, diverso da tutti gli altri, da proporre agli Italiani? Leggiamo sempre: "alternativi alla sinistra e autonomi dal populismo", perché non si poteva sciogliere il bagaglio di valori ecc. ecc. "in un partito azienda dove il padrone ha sempre ragione". "Presa a pesci in faccia la dimostrata e leale fedeltà dell’Udc" al centrodestra, poiché "dopo An, Berlusconi voleva annientare anche la nostra coerenza: ecco perché l’Udc corre da sola con Casini candidato premier". Poche connotazioni. Primo. Il nostro "segretario organizzativo" si deve essere perso qualche passaggio interno. Intanto Pezzotta, Baccini, Tabacci non fanno mistero di essere pronti a giocare il ruolo dei famosi due forni, mettendosi così a disposizione anche della sinistra tanto in campo nazionale che nelle situazioni locali. Se questo significa essere "alternativi" e non significa deriva populista è un bel mistero da spiegare. Secondo. Non si è accorto che il Partito della Libertà, con milioni di iscritti spontanei costituisce la premessa per la costruzione di un "vero" partito sullo stampo del Partito Popolare Europeo, nel quale come in tutti i veri partiti democratici ci saranno solo leaders sostenuti dal consenso e non pallide e volenterose imitazioni ( i "Berluschini alla Casini") di un processo storico ormai sorpassato.
Quanto alla coerenza e dimostrata fedeltà dell’Udc, qualcuno deve essere vissuto altrove: le liti su ogni cosa tra Follini e, a turno, gli alleati di governo; le recriminazioni di Cesa; l’ostruzionismo di Casini; i ricatti di Buttiglione, conditi dalla sua propensione a voler fare "il becchino" di Berlusconi; le reprimende di Tabacci, "prezzemolino" fisso di tutte le trasmissioni di sinistra, che cos’erano? "Dolci baci e languide carezze"? E lasciamo perdere la campagna elettorale del 2004, nella quale i casiniani facevano a gara per dichiarare persa la partita e disamorare gli elettori. Quanto poi alla storiellina del simbolo e del nome immarcescibili, siamo seri: il nome è già stato riciclato (sono spariti i "democratici cristiani"); quella di ora è una fase costituente, dopo la quale ci sarà un nuovo simbolo e addirittura una nuova denominazione. La realtà politica è un’altra: l’Udc casiniana ha preferito seguire la vecchia logica di un potere autoreferente che non ha voglia, né la forza di mettersi in gioco per costruire un nuovo processo di maturazione democratica della nostra società ed ha preferito cavalcare i soliti rigurgiti dell’antiberlusconismo (cosa abbandonata anche dagli avversari storici) e dell’ostruzionismo. Progetti politici innovativi? Al di là delle tonalità sempre più acute e isteriche del leader Udc, delle sparate cialtrone su chi vende e chi compra (…ma chi ti vuole…) non si trova nulla di progettualmente diverso rispetto al centrodestra.
E allora, perché votare Udc? Con chi intende l’Udc realizzare il suo programma? Da sola? Francamente non è ipotizzabile un risultato elettorale che preveda l’Udc partito di maggioranza assoluta. Dunque, poiché Casini ha escluso qualsiasi collaborazione con il centrodestra, non ci sono altre strade che o andare a sinistra o restare da solo cioè con il nulla. Allora perché
votare Udc? Per un dispetto? Per "farla pagare" a chi non ha voluto il clan di Casini? Non crediamo che queste beghe da cortile possono costituire motivi seri per un voto, soprattutto nella situazione attuale, con le gravi difficoltà che deve e dovrà risolvere il Paese.

Popolari Liberali verso il Popolo della
Libertà del Basso Lodigiano

venerdì 21 marzo 2008

Segnalo dalla toscana l'interessante intervento di Francesco Francini

Nel PdL per il Partito Popolare Europeo

Fa piacere leggere che alcuni amici dell’Udc, candidati di bandiera per il partito di Casini, si preoccupano e si fanno interpreti dei sentimenti di chi, come il sottoscritto insieme a tanti altri amici Popolari Liberali, quando hanno visto l’Udc mutare geneticamente e scivolare verso sinistra, hanno fatto la scelta politica di restare dove sono sempre stati, insieme all’elettorato che cercano di rappresentare, ovvero nel Partito Popolare Europeo rappresentato in Italia dal PdL. Alcuni presumono che il nostro malcontento derivi dal non aver ottenuto “posti” utili in lista, denunciando di fatto un modo di ragionare che, almeno a noi, non appartiene. La scelta per il Popolo delle Libertà non è stata fatta per avere “posti”, ma per costruire in maniera convinta, come in tutta Europa, un grande partito di centro destra, ispirato ai valori del popolarismo europeo, con un chiaro richiamo alle radice cristiane della nostra cultura, da contrapporre all’armata del Partito Democratico. D’altronde gli ultimi sondaggi fatti tra i cattolici praticanti parlano chiaro: più del 50% di chi si dichiara tale voterà per il Popolo delle Libertà. Non nascondo comunque che del malcontento ci sia anche tra chi, come noi, non ha cambiato campo, ma solo perché in Italia, come in Toscana, è forte l’esigenza di tornare a potere esprimere un voto, non solo per il partito di riferimento, ma anche per la persona da eleggere attraverso la preferenza. Da ex dirigente nazionale, dimessomi dopo la svolta a sinistra di Casini, so che l’Udc non è favorevole alla reintroduzione del voto di preferenza visto che per bocca del suo leader è sempre stata favorevole al sistema elettorale tedesco che vieta all’elettore di scegliere il candidato da eleggere. Stiano tranquilli i fedelissimi di Casini, noi stiamo bene dove siamo, magari guardino bene dove si collocano loro perché votare per l’Udc, partito che ieri ha fatto le proprie fortune insieme a Berlusconi al governo e che oggi inspiegabilmente cambia casacca, è chiaramente regalare un voto, e forse qualcosa di più, al Pd di Veltroni, Prodi e Bonino, specialmente nella rossa Toscana.

Francesco Francini capo Gruppo al Comune di Arezzo Popolari Liberali per il PdL

giovedì 20 marzo 2008

La (anti)politica delle videocamere e le allergie

Ieri sera, nonostante la crisi in corso di asma allergico e la febbre a 38°, ho partecipato all'inizio della campagna elettorale del PDL in provincia di Lecco.

Dell'incontro vi farò un breve resoconto appena possibile, oggi vi parlerò della fine.

Durante il tempo per le domande è intervenuto un ragazzo con una domanda sulla presenza all'interno delle liste di personaggi condannati dopo la proposta di Bondi di avere "liste pulite".

Uscendo dalla sala (sognando il mi letto lontano 45 minuti di superstrada) ho avuto occasione di esser vicino a lui che, sorpresa aveva un amico con telecamera che riprendeva tutto, abbiamo avuto occasione di scambiare due battute poi, abbastanza frastornato dall'incapacità di respirare , ho preferito allontanarmi.

Questo post nasce per due motivi (e spero che se giungerà sullo schermo degli "intervistatori" venga letto nella sua interezza):

il primo è fare le mie scuse perché non ho dato attenzione alle domande e non ho intavolato una discussione (chi mi conosce sa che queste per me sono occasioni ghiotte che non mi perdo), spero di poterlo rincontrare magari a Missaglia e avere il tempo di fare due chiacchiere più approfondite (si, a me da fastidio che ci siano anche condannati nelle liste, ma non è sufficiente per non farmi cambiare idea sul voto).

il secondo è però un piccolo appunto di stile (spero non offensivo):

caro Duccio (complimenti, trovare il tuo nome in rete è stato molto facile, segno di un'ottima capacità comunicativa sul web), la presenza di una telecamera impone alcune regole di buona educazione.

La prima è quella di presentarsi (anche in occasione della domanda) magari dicendo anche in che modo verrà usato il girato, purtroppo non siete ancora abbastanza famosi per poter essere riconosciuti a vista.

La seconda è quella di non mettere in bocca alle persone le proprie idee o le proprie aspettative; il "giornalismo" alle iene o alla striscia la notizia fa perdere un po' di credibilità alla vostra azione, allo stesso modo i commenti ad alta voce rivolti ad un ipotetico pubblico (o forse all'operatore alla videocamera) sono quantomeno indisponenti.


Spero che queste mie ultime parole non creino attriti per un eventuale prossimo incontro, in ogni caso mi complimento con voi per l'impegno attivo e la vostra "presenza" con un volto ed un nome sia sulla rete che sul territorio.

Il fatto che le nostre idee non coincidano non è per me un problema nell'augurarvi di continuare con successo questa vostra "azione".

mercoledì 19 marzo 2008

Anticipazione

Nei prossimi giorni vi parlerò dell'inizio della campagna elettorale nella provincia di Lecco a cui oltre agli ottimi Boscagli Oddono e Nava hanno partecipato dando prova di ottima oratoria politica gli On. Verro e Barbieri.

Vi parlerò della (anti)politica delle videocamere portatili.

Vi parlerò del perché in piena rinite allergica e con febbre non bisogna parlare di politica... :-)


A presto

Per chi vuole conoscere meglio i Popolari Liberali

Sul sito dell'On. Carlo Giovanardi è disponibile il Quaderno dei Popolari Liberali (qui in pdf).

Nel documento potete trovare oltre al manifesto anche una serie di documenti ed articoli di giornale che ci riguardano.

sabato 15 marzo 2008

Incontro a Bellano


MERCOLEDI 19 MARZO - Ore 20,30
NUOVO CINE TEATRO BELLANO
Via Roma, 1

INCONTRO CON

On. ANTONIO PALMIERI
On. EMERENZIO BARBIERI
Sen. ALESSIO BUTTI
Cons. Reg. GIULIO BOSCAGLI

martedì 11 marzo 2008

Il nuovo sito dei Poplari Liberali di Lecco

E' in linea il nuovo sito

http://www.popolariliberali.lc.it

giovedì 6 marzo 2008

da Clandestinoweb

69% DEGLI ELETTORI CENTRODESTRA D'ACCORDO CON USCITA DI GIOVANARDI DALL'UDC


06/03/2008
6 Mar. Giovanardi ha fatto bene a lasciare l'Udc. Sembra questa la convinzione degli elettori del Polo che hanno risposto a un sondaggio di Poggi & Partners sull'ingresso dell'ex ministro nel Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi.
Tra gli elettori di centrodestra che sono a conoscenza dell'uscita di Giovanardi dal partito di Casini (il 28% del campione), ben il 69% si è detto d'accordo con questa scelta. L'appoggio dei simpatizzanti di Forza Italia e Alleanza nazionale è più o meno assoluto. Gli azzurri che apprezzano la decisione di mollare l'Udc sono addirittura il 90%, contro un 5% di contrari e un altro 5% che non hanno risposto. Esito "bulgaro" anche fra i sostenitori di Alleanza nazionale, l'88% dei quali dà tutto il suo sostegno all'ex ministro fuoriuscito.
Ma, pur con percentuali ovviamente minori, è l'esito del sondaggio fra gli elettori dell'Udc che risulta particolarmente interessante. Fra coloro che alle scorse elezioni avevano votato il partito di Pier Ferdinando Casini approvano la decisione di Giovanardi di confluire nel Popolo della libertà il 62% degli intervistati, contro il 36% che si è detto contrario.
"Questo non vuol dire che passerà al Popolo della libertà il 62% dei voti dell'Udc", chiarisce Bruno Poggi, presidente di Poggi & Partners.
"Secondo il nostro sondaggio, spiega, il partito di Casini perderà il 40% dei voti, l'altro 22% è rappresentato da gente che resterà fedele ai centristi ma che magari riconosce la coerenza di Giovanardi, che è sempre stato una specie di anti-Follini, l'uomo più vicino al Cavaliere".
Eppure certi sondaggi danno l'Udc ancora oltre il 6%. Come si sposa questo dato con la presunta defezione del 40% degli elettori? "L'Udc nei sondaggi è circa al 5%", coninua Poggi "é vero che per noi perderà il 40% dei voti, ma qualcosa ha recuperato tra i delusi della Margherita".
Da oggi al 13 aprile, però, il presidente di Poggi & Partners non è ottimista su una crescita dell'Udc: "Avvicinandosi al voto gli elettori tenderanno a polarizzarsi. E il peggior nemico del Cavaliere potrebbe essere Veltroni. Se continua a dire che il Pdl sta rimontando molti di quelli che pensavano di votare Casini andranno da Berlusconi per scongiurare una vittroria dell'ex sibdaco di Roma".
"Casini" conclude Poggi "deve puntare a raggiunfere il 4% alla Camera e salvare la pelle. Al Senato se la giocherà in Sicilia, Campania, Lazio, Puglia e Veneto. Altrove non se ne parla". (Libero)

martedì 4 marzo 2008

Articolo interessante

Consiglio la lettura dell'articolo i 5 "perché meno" di Lodovico Festa, apparso oggi su il Foglio.

Ringrazio http://centrodestra.blogspot.com/ per la segnalazione

Le liste del PD

Leggo dall'ottimo Caldarola:

La missione storica


(Peppino Caldarola)

Il blog va avanti. Non scrivo sulle liste.

Leggetele.

Volevamo portare la classe operaia al potere, ma scorrendo i nomi di tante mogli, figlie, portavoce, portaborse, segretari, ragazze/i pon pon, penso che al potere abbiamo portato la servitù.

P.S. non sono stato l'unico a notare questo post

Le regole sul lavoro e sull'informazione

Scusate l'assenza, ma il ritorno al lavoro dopo tre settimane è stato abbastanza traumatico.

Due piccole riflessioni:

- La sicurezza sul lavoro si promuove aiutando le aziende oltre che a fare formazione ai propri dipendenti anche a non dover lottare tra di loro abbassando al minimo i prezzi ed i tempi di intervento.


- Lo so, sono un chimico pedante, ma i giornali stanno dicendo che le esalazioni di zolfo sono state mortali... solo poche agenzie hanno riportato che ad uccidere i lavoratori di Molfetta sono state le esalazioni di Anidride Solforosa.

sabato 1 marzo 2008

Anche i Popolari Liberali ai gazebo

Anche i Popolari Liberali (ove possibile) saranno presenti ai gazebo del Popolo della Libertà in tutta Italia, per decidere le priorità del programma.

Chi fosse impossibilitato a raggiungerne uno può utilizzare il gazebo online.

Vi segnalo questo simpatico video (ringraziando Antonio Palmieri per il lavoro che sta facendo)