lunedì 28 luglio 2008

Divulgazione ... con tutti i mezzi e con tutte le forze!

Prima delle meritate vacanze, vi lascio con questa riflessione scritta da Andrea
http://grandebugia.splinder.com/

era un commento del Blog di Paraffo e mi sono permesso di correggerla rendendola più "universale" :-)


Come ci si può riempire la bocca di parole come "democrazia", "giustizia sociale", "stato di diritto", "rispetto della costituzione" quando più della metà della popolazione carceraria è in attesa di giudizio?
Quando solo chi ha i "capitali" per pagarsi la difesa può sperare di contrastare l'offensiva di una magistratura che si può permettere centinaia di milioni di spesa per - faccio un esempio - le intercettazioni?
Con che faccia certa magistratura si definisce "democratica"?
Fu il partigiano Scalfaro il primo ad assimilare il nostro regime carcerario a quello della "tortura", lo hanno dimenticato i moderni vati dell'una-dieci-cento-mille piazze?
Dove sono finiti i difensori dei diritti umani...radicali compresi?
(a questo proposito vi segnalo l'articolo di Zurlo di ieri su Il Giornale )
Come si fa a non capire che la malagiustizia è la matrice di tutti i mali di questo paese?
Con che faccia di tolla si può negare che essa è il frutto degli inganni ideologici dei tanto decantati "padri costituenti"?
Come si fa a non capire che la Repubblica italiana è nata sulla base di abominevoli BUGIE?
osa aspettiamo a restituire dignità al concetto di "storia"?
Ora capisci caro amico perchè, dopo aver letto Pansa, questo meraviglioso pamphlet di Giacalone, il libro del figlio di Calabresi, mi sono incazzato un bel pò e ho dato vita al mio blog.
Vedi, a me la politica interessa un bel pò, mi appassionano le dialettiche che si sviluppano sui temi dell'attualità, ma lotterò sempre per dissipare le ombre, le omertà, i delitti con cui taluni mascalzoni hanno incatenato la vita civile dell'Italia.
Qui ci vogliono distrarre con il teatrino mentre loro da 60 anni mettono in scena la tragedia. E nun se po fa...

Divulgazione ... con tutti i mezzi e con tutte le forze!

martedì 22 luglio 2008

Sono nato vecchio?

Oggi, grazie a questo mirabolante articolo apparso su ADUC Droghe (scritto dallo stesso presidente dell'ADUC Vincenzo Donvito) ho scoperto di non essere mai stato giovane.

La frase che mi ha colpito è stata questa :

bisognerebbe, per l'appunto, essere stati giovani e –magari- concepire lo sballo non necessariamente come qualcosa che ti ammazza, ma per divertirti.


Non ho mai concepito lo sballo come divertimento*, eppure credo di aver vissuto una gioventù felice e spensierata con tutto quello che può fare un qualsiasi ragazzo: feste, "fidanzatine", notti passate fuori fino all'alba, falò in spiaggia, le serate al pub, i concerti (fatti o ascoltati), le vacanze con gli amici in tenda.

Avevo qualche amico che fumava, si ma non l'ho mai visto farlo fino allo sballarsi, qualche amico che beveva un po' troppo, si ma le occasioni in cui lo faceva erano poche (capodanno, festa di fine anno scolastico) e sempre senza ridursi al "coma etilico".

Eppure mi sono divertito, i soldi della paghetta li usavo per comprarmi fumetti, videogiochi e regali per la "sfortunata" di turno; (le serate di solito me le pagavo lavorando nei locali che frequentavo).

Chi mi conosce sa che ho sempre condannato i toni giacobini furoreggianti di Volontè, e lo faccio anche oggi (quel macabro è abbastanza fuori luogo), e allo stesso modo ritengo che il divieto di fare Rave party sia controproducente.

E allora seguiamo l'esempio della Francia che con la legge Mariani permette i rave party, solo se preventivamente autorizzati. (i puristi mi diranno che in questo modo non è propriamente un rave party, ma a loro rispondo che se può servire per salvare anche solo una vita, ben venga eliminare i rave e fare solo i party)



*Ora faccio una pubblica confessione: durante il ritorno dalla gita a Parigi mi fu fatto "sniffare" un flaconcino comprato, legalmente, in un sexy shop parigino, mi ricordava molto dall'odore un medicinale che prendeva un anziano in una casa di riposo, invece scoprii che era,o almeno era venduto come, popper (i miei colleghi chimici, i farmacisti ed i medici, si ricorderanno che in passato tale sostanza era usata nella cura dell'angina).

Devo essere onesto, la sensazione momentanea di euforia per quell'annusata di 1 secondo durò ben poco (ed era ben lontana da quella che mi procurava il bacio di una ragazza, per esempio), e non mi lasciò la voglia di ripetere l'esperienza.

lunedì 21 luglio 2008

Parliamo ancora di iPhone (e di tariffe)

Abbiamo parlato negli scorsi giorni di Iphone come simbolo di consumismo.

Oggi lo voglio vedere da un altro punto di vista: chi in effetti lo vuole comprare (io ci ho provato, ma Vodafone mi fa condizioni "capestro") si trova in una situazione abbastanza paradossale per quanto riguarda le tariffe (specialmente per la navigazione) rispetto agli altri paesi in cui tale telefono è commercializzato.

Vi riporto comunicato stampa e interrogazione parlamentare a questo proposito, presentate Venerdì 18 luglio dall On. Bellotti, col la collaborazione del Dott. Marcello Spirandelli:

IPhone: Bellotti (PDL) – I prezzi puzzano di cartello, il Governo intervenga

ROMA – L’on. Luca Bellotti del Pdl, ha deciso di interpellare il Governo con un atto parlamentare per il prezzo troppo elevato dell’ambito telefono marchiato Apple: “L’IPhone è un prodotto innovativo che rappresenta l’ultima frontiera della telefonia mobile e che sarà al contempo il punto di partenza per una nuova generazione di cellulari. Non si tratta di pubblicità: le code davanti ai negozi hanno largamente dimostrato che questi apparecchi, oltre ad essere desiderati per il design accattivante possono essere anche estremamente utili come succedanei dei pc portatili, in modo da consentire a vaste platee di consumatori di accedere facilmente ai servizi online. Nel momento in cui già si prospettano le mosse della concorrenza è scandaloso notare come, ancora una volta, invece che incentivare la diffusione di un prodotto che può segnare ulteriori passi in avanti nella via dell’informatizzazione e della semplificazione della vita quotidiana, le compagnie telefoniche si siano premurate innanzitutto di alzare al massimo le tariffe e di pretendere cifre esorbitanti sia per l’acquisto del prodotto in sé, sia per cercare di lucrare sulle spese di traffico voce, dati ed sms. Ancora una volta l’Italia si deve caratterizzare per far pagare di più beni e servizi. Negli Stati Uniti e in Europa i costi sono di molto inferiori: il prezzo dell’apparecchio arriva a triplicare rispetto a quello del mercato americano e il massimo abbonamento, che nel Regno Unito consente di avere il cellulare gratis e un traffico dati illimitato, a fronte di una spesa raddoppiata garantisce, da parte di entrambi i gestori nazionali che se ne sono accaparrati l’esclusiva, un traffico dati risibile, che non permette l’utilizzo del prodotto se non a fronte di costi assurdi. Ciò che personalmente mi preoccupa è che a farne le spese sono soprattutto i giovani, enormemente affascinati dal telefono marchiato Apple.

E’ inoltre palese la mancanza di una anche apparente concorrenza: prezzi e tariffe purtroppo lasciano più di qualche dubbio sulla possibilità che Tim e Vodafone agiscano in un mercato di concorrenza. A fronte di un interessamento dell’Antitrust è bene che anche la politica dia delle risposte. E’ mia intenzione chiedere al Governo quanto sia ancora tollerabile un atteggiamento di questo tipo sul mercato della telefonia mobile. Già lo scorso anno si era riusciti faticosamente ad abolire i costi di ricarica. Una lezione che a quanto pare non è stata appresa dagli operatori che proseguono imperterriti ad approfittare di una posizione che oggettivamente appare dominante, per cercare di far fruttare alle proprie imprese degli incassi che si ripercuotono sugli utenti. ”

venerdì, 18 luglio 2008



INTERROGAZIONE CON RICHIESTA DI RISPOSTA SCRITTA

DELL’ON. BELLOTTI

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO



Il sottoscritto Luca Bellotti, Deputato della Repubblica,

premesso che:

  • L’Italia è troppo spesso famosa per avere tariffe che gravano sul consumatore molto al di sopra rispetto ad altre nazioni europee;
  • Una tale situazione non si scaricherebbe sul cittadino soltanto nelle spese delle utenze per servizi pubblici, in cui i rincari sono all’ordine del giorno e, come nel caso dell’energia, rappresentano un serio freno al dinamismo dell’economia nazionale, ma si spingerebbero anche al settore privato dove, a causa di una concorrenza spesso soltanto nominale, con accordi sia orizzontali che verticali, i gestori di servizi di pubblica utilità apprezzano la libertà del mercato soltanto per liberarsi dal controllo dello Stato e curare i loro interessi a danno degli utenti;
  • Se lo Stato si è dimostrato abbastanza sensibile al tema delle liberalizzazioni negli scorsi anni, peraltro ancora lontane da essere completate in modo soddisfacente, più di qualche interrogativo destano le modalità che si sono adottate per realizzarle, soprattutto per ciò che concerne quei servizi che, seppure ormai indispensabili ai consumatori come la telefonia mobile, vedono pochi attori economici come protagonisti del mercato;
  • Una tale situazione ha trovato un’eloquente dimostrazione nel modo in cui uno dei più innovativi e richiesti sistemi di telefonia mobile, l’i-phone, è approdato sul mercato italiano;
  • L’Antitrust ha già avuto modo di rilevare, aprendo un fascicolo, come la scelta dei due operatori che detengono l’80% del mercato italiano, possa dare adito a più di qualche perplessità circa la correttezza dell’azione di concessione dell’esclusiva sul mercato italiano da parte della Apple;
  • I due operatori, Tim e Vodafone, hanno mostrato di approfittare subito del vantaggio stabilendo prezzi e tariffe esose e curiosamente pressoché identiche, lasciando adito a più di qualche dubbio circa la possibilità che queste siano state fissate in un regime di concorrenza;
  • Ciò che colpisce e ha irritato i consumatori è inoltre la grande differenza che corre tra i prezzi dell’apparecchio sul mercato nazionale e quelli di altri Stati Europei e internazionali;
  • Secondo quanto dichiarato da Carlo Pileri, presidente dell’Adoc, in un comunicato riportato sul sito della stessa associazione, allegato alla presente in copia fotostatica, “il prezzo praticato in Italia da parte dei due gestori ‘profuma’ di cartello. Da noi il modello base dell’iPhone 3G costa 499 euro, il 300% in più degli Usa, dove viene venduto a 199$, pari a 125 euro, e il 137% in più che in Inghilterra, acquistabile a 210 euro”;
  • Secondo Pileri “anche le tariffe di abbonamento sono più elevate: da noi la media è 88 euro al mese, nel Regno Unito si spende il 33% in meno (66 euro), negli Usa il 179% in meno (31,5 euro). In Svizzera si spendono solo 25 euro di media al mese, pari al 252% in meno”.
  • Anche guardando alla comparazione di prezzi curati dal Corriere della Sera, articolo allegato anch’esso in copia fotostatica, salta all’occhio la disparità tra prezzi italiani e stranieri;
  • Per fare qualche esempio la tariffa massima, quella che consente con Vodafone e Tim di ottenere l’iPhone modello base gratuitamente, costa rispettivamente 180 e 200 euro mensili, mente nel Regno Unito appena 94 euro;
  • Colpisce a questo proposito anche osservare i limiti di traffico voce, sms e dati compresi con l’esborso di questa importante cifra: soprattutto per ciò che concerne il traffico dati, che è indispensabile ad una piena funzionalità dell’apparecchio ed è pertanto il più oneroso, esso risulta limitato a 5 GB per Tim e addirittura per Vodafone a 1 solo GB, mentre per le tariffe massime applicate nel Regno Unito, Olanda e Stati Uniti esso è illimitato;
  • Qualsiasi persona abbia una minima familiarità con il mondo di Internet può calcolare, come rileva un articolo apparso sul sito Salvagente.it e riportato anch’esso in copia fotostatica alla presente interrogazione, che “considerando che un file musicale ‘pesa’ 3 MB, e una decina di minuti per un video su YouTube, di scarsa qualità, arriva a 25 MB, basta, nell’arco di una giornata, vedere un video e ascoltare una decina di file musicali al giorno per esaurire il consumo consentito da entrambi gli operatori”;
  • Dati come questi dovrebbero portare, mantenendo ferme le competenze dell’Antitrust in materia, a considerazioni politiche circa la situazione che vive il mondo della telefonia mobile in Italia, che già nel caso dei costi di ricarica, ha dimostrato di saper sfruttare a proprio vantaggio la carenza di competitor sul mercato nazionale;
  • Ciò che colpisce maggiormente è come questa differenza di prezzi gravi estremamente sulle giovani generazioni che sembrano particolarmente attratte dalla telefonia mobile e dall’IPhone in particolare;
  • Appare pertanto necessario un intervento di larga portata che vada a sanare questa intollerabile mancanza di concorrenza che, nel caso di specie come in altri, e soprattutto nelle tariffe, comportano un esborso iniquo per il cittadino italiano, circa un servizio che è divenuto ormai necessario sia nell’ambito sociale sia in quello lavorativo;

chiede alle S.S.V.V. di sapere, richiesta di risposta scritta

  • se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e sei il Governo intenda adottare misure di propria competenza per garantire una piena concorrenza tra gli operatori del mercato della telefonia mobile;
  • se il Governo intenda porre in essere misure legislative e regolamentari per incrementare il numero degli operatori nel settore onde rendere possibile un’effettiva concorrenza nel mercato;
  • se sia intenzione dell’Esecutivo attuare quantomeno azioni di moral suasion nei confronti dell’Autorità competente e degli operatori per sollecitare gli operatori ad abbassare le tariffe di un bene che, come l’iPhone, rappresenta certamente l’ultima frontiera nel mondo delle telecomunicazioni e che pertanto dovrebbe essere patrimonio di una platea più vasta di consumatori, in modo di rendere disponibile anche ai cittadini meno abbienti l’utilizzo delle nuove tecnologie.

giovedì 17 luglio 2008

La politica che vorrei

Ringrazio Camelot per averlo segnalato

Ieri l'assessore al Turismo della regione Campania Claudio Velardi ha pubblicato il seguente post (lo riporto più in basso per i pigri).

Ecco questa è la politica che vorrei, fatta di confronti, di consigli, di ringraziamenti e richieste, sempre rispettosamente e senza toni volgari o aggressivi.

La ringrazio Claudio, questo è un segno che aspettavo da tempo e sono felice che sia arrivato da una regione che attraversa una pesante crisi (speriamo in via di risoluzione).

Un decalogo per Berlusconi

Venerdì il Presidente del Consiglio sarà a Napoli; a quanto pare, decreterà la fine dell’emergenza rifiuti. Bene così. Effettivamente l’immondizia si sta raccogliendo, sembra anche che ci siano progetti per evitare crisi future: massima fiducia a tutti coloro che si adoperano quotidianamente per risolvere il problema, una volta e per tutte. Detto questo, il governo poi deve dare una mano alla fase due, quella del rilancio generale di Napoli e della Campania. Per questo, mi permetto di ricordare a Berlusconi le cose che stiamo facendo (anche insieme ad alcuni ministeri), quelle che bisogna fare, e quelle (magari) da evitare.

  1. Lunedì 21 (ore 11.30 – Roma) insedieremo, presente Michela Brambilla, la cabina di regia governo-regione Campania sul turismo (ne fanno parte Roberto Rocca, capo del dipartimento turismo, Giovanna Martano, assessore al turismo della provincia di Napoli, e due esperti: Raffaele Cercola, docente di marketing, e Valeria Della Rocca, consulente). In quella sede fisseremo strategie operative per il rilancio dell’immagine di Napoli e della Campania e per la concreta crescita dei flussi turistici, attraverso azioni di marketing, comarketing e promozione. Berlusconi può sostenere il lavoro della cabina di regia, mettendo la sua nota capacità comunicativa al servizio delle attività nazionali e internazionali che la cabina svilupperà. E dando attuazione ai punti 2 e 3 del presente decalogo.
  2. Nell’accordo governo-regione sono previsti interventi legislativi per il sostegno alle imprese turistiche in crisi. La regione interverrà con i Fondi strutturali, il governo deve attuare misure ad hoc di defiscalizzazione. Detto tutto il mio (personale) sostegno alle politiche di rigore di Tremonti, Berlusconi deve convincerlo ad attuare a Napoli, per un tempo limitato ma da subito, riduzione degli oneri fiscali, equiparazione dell’Iva al livello degli altri paesi europei, etc…
  3. È necessaria una campagna di promozione e comunicazione di Napoli e della Campania nel mondo, da inserire in una campagna più generale a favore del nostro Paese, che non gode al momento di una buona immagine all’estero. Presidente, la campagna va iniziata subito. (Consiglio tecnico: senza affidarsi a società italiane, ma puntando a grandi aziende mondiali, capaci di sviluppare i messaggi giusti nei singoli paesi destinatari).
  4. Martedì 22 (ore 11 – Mibac) saremo a Roma per discutere l’accordo istituzionale tra la regione e il ministero dei beni culturali. Accordo di grande rilievo, centrato sul trasferimento alla regione della gestione di importanti beni culturali campani, in alcuni casi abbandonati a se stessi per scarsità di risorse e assenza di governo. È inutile sottolineare quanto sia importante questa intesa per valorizzare l’enorme patrimonio di cui la Campania dispone, e che va messo al servizio di un grande rilancio del turismo. A Berlusconi l’invito a combattere resistenze e chiusure corporative degli apparati burocratici (leggi Soprintendenze).
  5. In questo quadro è centrale la questione Pompei. Ottima la mossa di nominare un Commissario straordinario, ma l’importante viene un attimo dopo. Una volta recuperata l’agibilità e la legalità dell’area, bisogna pensare a cosa deve diventare Pompei. È noto il mio pensiero. Due milioni di visitatori all’anno (quattro con quelli del Santuario) devono ricevere un’accoglienza degna di questo nome. Servizi, itinerari, percorsi aperti e visitabili all’interno del sito. Eventi, merchandising, allestimenti, enogastronomia di livello al di fuori del sito. Accoglienza, alberghi, viabilità, logistica moderna nell’intera area che va da Pompei e Stabia. Tutto questo, parlo all’imprenditore Berlusconi, si fa solo se si mette il privato in condizione di investire sul territorio, attraverso un accordo che coinvolga amministrazioni centrali e periferiche, cordate imprenditoriali di livello nazionale e internazionale.
  6. Caro Presidente, lei sa che il sottoscritto (in qualità di Autorità di gestione) è chiamato a spendere nei prossimi anni 2 miliardi di euro di Fondi europei nel Mezzogiorno (progetti POin e PAin)? E sa che ci sono amministrazioni centrali (Ambiente, Mibac, Mise), che sono parte dei progetti, ma invece di favorirne la rapida attuazione frappongono continuamente ostacoli e appesantiscono il lavoro, impedendo che il piano vada avanti speditamente, dopo che la Commissione europea, grazie al lavoro che noi abbiamo fatto, ce lo ha approvato? Cerco da settimane di coinvolgere il governo perché svolga una funzione di coordinamento di questa azione. Ne ho parlato con il mio amico Gianni Letta, spero che la prossima settimana si possano prendere decisioni concrete per mandare avanti speditamente il programma. Ci metta una buona parola, e colga l’occasione. Questi soldi, ben spesi, possono cambiare molte cose nel Sud e in Campania.
  7. E ora, se mi permette, qualche piccolo consiglio. Lo programmi, questo grande evento a Napoli per l’anno prossimo. Lei sa di cosa si tratta, di quale evento parliamo. Può diventare l’occasione magica nella quale la città si ripresenta al meglio su un palcoscenico mondiale. Non sarà la soluzione dei problemi (me lo ripetono tanti piccoli soloni), ma diventerà il momento simbolico della rinascita.
  8. Continui sulla strada della collaborazione istituzionale. Conviene, innanzitutto ai cittadini. Non ascolti le sirene della (brutta) politica. La collaborazione serve sempre ad affrontare e risolvere i problemi. Poi, quando verrà il momento della politica e delle scelte, a quel punto ognuno per la sua strada, e i cittadini decideranno. (E, a quel punto, io tornerò ad incrociarla, ogni tanto, nell’ascensore di palazzo Grazioli).
  9. Infine, non dia i numeri, Presidente. Lasci perdere i dati sulla stagione turistica: se ne danno di ogni specie, e ognuno ne fa l’uso che vuole. Meglio lavorare, come stiamo facendo in tanti, per uscire dalle difficoltà in cui ci troviamo. Meglio darsi da fare, con fiducia e ottimismo. Meglio programmare il futuro che ipotecare il presente.
  10. Il punto 10 mi manca. Lo uso per ringraziare Berlusconi per il lavoro che sta facendo per Napoli, e per dare a tutti noi gli auguri per il futuro che meritiamo.





immagini riprese dal sito del corriere della sera

lunedì 14 luglio 2008

Il post banale e scontato

Leggo con piacere, sui blog amici, interessanti divagazioni sull'economia.

Però oggi voglio essere banale e riportare uno scambio di parole avvenuto guardando il telegiornale:

N: Nicola
I: Interlocutore

N: Ancora il solito servizio sugli italiani "costretti" a fare le vacanze in Italia.

I: Be', il servizio di ieri consigliava anche quale forma di prestito o finanziamento fosse meglio per un viaggio di piacere

N: Quindi alla fine ci si lamenta, ma poi non si rinuncia alle vacanze...


In quel momento cambio di servizio: le code (code!!!) davanti ai negozi di due operatori di telefonia per avere l'ultimo telefonino uscito (si, è bello, lo vorrei anche io ma uno non mi lamento che non arrivo alla fine del mese, due aspetto che il mio operatore mi faccia un'offerta decente, al momento ci smenerei circa 1400 euro all'anno passando al nuovo cellulare).

I: Ma come, ma non si lamentano tutti che non si arriva alla terza settimana???

N: Infatti la presentazione l'hanno fatta alla seconda settimana di Luglio... :-)

I: E guarda, non sono solo giovani o seri professionisti, in quelle code c'è di tutto.



Finisce il telegiornale... passa la pubblicità una bimba sta facendo la prima lezione del corso di inglese, la mamma felice tira fuori la carta di credito di una famosa finanziaria e chiama per prenotare un viaggio a Londra per la pargoletta, che poi videochiama dal Big Ben tutta sorridente

Non abbiamo parole, ci alziamo dal tavolo e accompagno il mio amico al centro di distribuzione viveri per famiglie in difficoltà dove tra le decine di persone in attesa di ricevere derrate gratuitamente, spuntano timidi cellulari ultrapiatti dal design accattivante con una bel touchscreen,,,

venerdì 11 luglio 2008

Impronte si, impronte no

...e mentre noi ci facciamo "riprendere" dall'Europa all'estero si risolvono i problemi direttamente, un po' di titoli a caso da Ansa e da altre testate:



Londra approva le carte d'identità biometriche (da Punto Informatico)

Londra - L'era britannica dell'identificazione biometrica è iniziata a tutti gli effetti ed i sudditi di Sua Maestà hanno l'obbligo di registrare impronte digitali e foto dell'iride entro e non oltre il 2010.
Così ha deciso il Parlamento, forte di una maggioranza più che assoluta (287 voti contro 60 nella House of Lords e 301 contro 83 nella House of Commons).
Malgrado le preoccupazioni del Garante europeo dei dati personali, la Gran Bretagna aveva deciso di adottare questa soluzione centralizzata già da tempo, sulla scia del modello americano.
Fino al 2010, i cittadini potranno richiedere volontariamente la nuova smartcard identificativa o ne otterranno obbligatoriamente una con il rinnovo del passaporto. I dati biometrici verranno registrati in un unico database nazionale, simile a quello attualmente in funzione negli Stati Uniti.
La registrazione prevede inoltre un colloquio privato con esperti ed impiegati dello Stato.


OLANDA FRANCESE SAGEM VINCE GARA PER CARTE IDENTITA' (ANSA)

La società francese Sagem ha annunciato di essere stata prescelta per partecipare alla realizzazione dei primi passaporti e carte d'identità nazionali olandesi che integreranno i dati biometrici La società francese Sagem ha annunciato di essere stata prescelta per partecipare alla realizzazione dei primi passaporti e carte d'identità nazionali olandesi che integreranno i dati biometrici. Il programma pilota è stato lanciato dal ministero dell'Interno olandese nel settembre 2004 e realizzato in partenariato con lo stampatore nazionale, SDU Identification, ha detto in un comunicato il gruppo francese, specializzato nelle telecomunicazioni e nell'elettronica, senza precisare l'ammontare del contratto. Sagem fornirà gli algoritmi per il trattamento delle impronte digitali, che serviranno a registrare e verificare l'identità delle persone, mentre SDU Identification assicurerà la produzioni di passaporti e
carte


ALBANIA FRANCESE SAGEM VINCE GARA PER CARTE IDENTITA' (ANSA)

MAROCCO APPROVATA RIFORMA PER CARTA IDENTITA' BIOMETRICA (ANSA)



...e cosa dovranno scriverci con il laser sulle carte di identità spagnole???

...Aspetta ma forse noi non siamo così indietro...




Ah no, scusate era di un governo di centrosinistra, è stato scritto solo per hobby...



Da anni si parla in Italia di integrare nelle carte di identità i dati biometrici, in modo da poter utilizzare le stesse nei sistemi di firma digitale (che permetterebbero di snellire molte pratiche burocratiche).
Eppure non se ne è fatto niente, forse qualche sperimentazione in qualche sperduto comune.
La risposta al mio interrogativo sul perché mi è stata data involontariamente da un signore seduto al tavolo di fianco a me di una trattoria in pausa pranzo negli scorsi giorni:
"Be', perché devo lasciare le mie impronte allo stato, e se poi mi viene voglia di rubare qualcosa quelli mi trovano subito"


e giù risate di tutta la combriccola...

Era una battuta, si, ma forse l'italietta dei furbetti ha radici e poteri profondi, che nascondono dietro la difesa della privacy motivi ben più interessati

mercoledì 9 luglio 2008

Duplice solidarietà

La prima al Ministro Carfagna per le parole sentite ieri alla manifestazione dell'IDV

La seconda al Sen. Guzzanti tirato indebitamente in ballo da un'assurda nota del ministero.

In riferimento alle parole volgari e fantasiose della comica Sabina Guzzanti, il ministro delle Pari Opportunita' Mara Carfagna ha dato mandato all'avvocato di Roma Federica Mondani per adire le vie legali nei confronti della figlia del parlamentare di Forza Italia Paolo Guzzanti.




Per onestà devo dire che non ho trovato alcun link ufficiale a questa nota, ma solo riferimenti sui giornali.

lunedì 7 luglio 2008

Sindacati e badanti

Nell'azione di governo il Sottosegretario Giovanardi mette sempre in ballo la questione badanti.

Per tutti quelli che pensano sia una sua fissa pubblico un "allarme" che mi è arrivato in questi giorni (vi ricordo che secondo una stima "prudenziale" del Censis le badanti in Italia sono almeno 800000) :

Sarebbe abbastanza interessante pubblicizzare le corbellerie continue che fanno alcuni sindacati o meglio alcuni sindacalisti qui a Modena.
Non so se la questione sia generalizzata, ma ne ho il vago sospetto per i motivi che ti spiegherò; e cioè:

a) Hanno rinnovato il CCNL di Badanti e Colf (disciplina del lavoro domestico) il 3 marzo 2007 aumentando di fatto il costo per le famiglie per una entità che oscilla dal 40% al 70%.
Dove prima le famiglie spendevano 924 Euro tutto compreso, contributi inclusi, oggi ne spendono 1.430.
Inoltre è stata inserita una ulteriore fascia che riguarda coloro che fanno i "corsi farsa" organizzati dai comuni (30 ore a un'ora alla settimana, ovviamente finanziati dall'Europa). Ebbene questi ultimi hanno diritto a 1.215 euro/mese di base; aggiungendo 13a - ferie - TFR - Contributi e festività pagate, si arriva a 1.800 Euro/mese (Euro + euro -).
O.K. ma visto l'errore fatto (l'idea era di far emergere il nero...... sic!) e l'impossibilità delle famiglie di sborsare tutti questi soldi; ai quali vanno aggiunti: spese per utenze e tasse varie (400 E/mese); vitto (400 E/mese); affitto (o vero o figurativo 500 E/mese) spesa totale minima 2.700 E/mese, alcuni sindacalisti oggi praticano il punto b)

b) I sindacati oggi consigliano le famiglie di fare contratti falsi per prestazioni inferiori alle 54 ore settimanali (in genere 25 ore, così si pagano meno contributi - in pratica si risparmiano circa 100 Euro/mese) e si forfetizza la prestazione offrendo alla badante un massimo di 900/1.000 euro/mese tutto compreso (in pratica i soldi del vecchio contratto).

Sto mettendo in allarme tutti coloro che si rivolgono a noi per assumere badanti in regola e mi informano sulle proposte dei sindacati per gestire la busta paga della badante, dicendo loro che attuando tali "espedienti" corrono grossi rischi di ritorsioni legali e sindacali, più tutte le multe dell'INPS e dello Stato per falsa dichiarazione.
Ma ormai la questione è un fiume in piena.

giovedì 3 luglio 2008

Le dichiarazioni di Di Pietro

Ringrazio "il fazioso liberale" per questa bella segnalazione :-)

Di Pietro: "Cambiamo la legge sulle intercettazioni" - Sul caso Sircana interviene anche il ministro delle Infrastrutture che chiede di modificare e approvare con urgenza la norma ferma in Parlamento sulle intercettazioni. "Uno può andare a letto con chiunque - ha detto il ministro - basta che questo non configuri estorsione, prostituzione o ricatto. Queste notizie - ha proseguito il ministro, riferendosi alle indiscrezioni sul portavoce di Prodi - vengono usate o abusate per gossip o strumentalizzazione politica. Ci vuole una norma, che è ferma in Parlamento e che va modificata e approvata al più presto. Ci sono tre tipi di documenti giudiziari: segreti, pubblici e riservati. Su questa terza tipologia manca una norma che impedisca a chiunque di spargerli nell'etere".

martedì 1 luglio 2008

Documento Esclusivo!!! Proposta di Commissione per le intercettazioni


Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno dell’utilizzazione indebita o illecita delle intercettazioni telefoniche e telematiche
Onorevoli Senatori. – Le cronache giudiziarie degli ultimi mesi hanno visto l’abnorme espansione di un fenomeno in se´ non nuovo, ma senz’altro inedito per le dimensionie i connotati assunti: la frequente pubblicazione sulla stampa quotidiana e periodica nazionale di amplissimi stralci di trascrizioni di intercettazioni telefoniche acquisite nell’ambito di procedimenti penali incorso di svolgimento. Per alcuni dei casi giudiziari piu` recenti sie ` perfino assistito alla pubblicazione di trascrizioni che non solo non sarebbero potute divenire pubbliche, riguardando istruttorie ancora in atto, ma addirittura avrebbero dovuto essere tempestivamente distrutte in quanto prive di rilevanza ai fini delle indagini per le quali erano state disposte. A risultarne coinvolti sono stati soggetti talora del tutto estranei ai procedimenti giudiziari in atto: privati cittadini, ma anche membri del Parlamento coperti da immunita` per tassativa prescrizione costituzionale, per la cui intercettazione sarebbe occorsa un’apposita autorizzazione delle Camere (articolo 68 della Costituzione).
Si tratta – come e` evidente – di una questione che incide profondamente su aspetti cruciali della vita democratica, incrociando, per un verso, le esigenze di funzionalita` ed efficienza degli strumenti investigativi a disposizione dell’Autorita` giudiziaria e, per altro verso, la necessita` di una piena tutela dei diritti di liberta` costituzionalmente protetti.
Non puo` trascurarsi, infatti, come all’accresciuta mole delle intercettazioni pubblicate dai giornali negli ultimi tempi faccia riscontro un’oggettiva espansione del ricorso a questo strumento investigativo da parte dell’Autorita` giudiziaria, con cio` ponendo interrogativi piu` ampi sulle modalita` di concreto esercizio dell’azione penale e sul funzionamento generale del sistema della giustizia nel nostro Paese.
(...)omissis(...)
Però prima di leggerlo al completo vi chiedo: che ne pensate?
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Bene, il documento è del 14 giugno 2006 presentato dal Sen. Antonio POLITO (Ulivo).

Cofirmatari: Sen. Paolo AMATO (FI), Sen. Gavino ANGIUS (Ulivo), Sen. Emanuela BAIO (Ulivo), Sen. Vincenzo BARBA (FI), Sen. Giovanni BATTAGLIA (Ulivo), Sen. Giorgio BENVENUTO (Ulivo), Sen. Enzo BIANCO (Ulivo), Sen. Paola BINETTI (Ulivo), Sen. Paolo BODINI (Ulivo), Sen. Anna Cinzia BONFRISCO (FI), Sen. Daniele BOSONE (Aut), Sen. Franco BRUNO (Ulivo), Sen. Anna Maria CARLONI (Ulivo), Sen. Valerio CARRARA (FI), Sen. Amedeo CICCANTI (UDC), Sen. Francesco COSSIGA (Misto), Sen. Rosario Giorgio COSTA (FI), Sen. Euprepio CURTO (AN), Sen. Stefano CUSUMANO (Misto), Sen. Mauro CUTRUFO (DC-Ind-MA), Sen. Sergio DE GREGORIO (Misto), Sen. Marcello DELL'UTRI (FI), Sen. Giuseppe FIRRARELLO (FI), Sen. Marco FOLLINI (UDC), Sen. Costantino GARRAFFA (Ulivo), Sen. Luigi GRILLO (FI), Sen. Salvatore LADU (Ulivo), Sen. Massimo LIVI BACCI (Ulivo), Sen. Luigi LUSI (Ulivo), Sen. Luigi MALABARBA (RC-SE), Sen. Nicola MANCINO (Ulivo), Sen. Calogero MANNINO (UDC), Sen. Alfredo MANTICA (AN), Sen. Andrea MANZELLA (Ulivo), Sen. Francesco MARTONE (RC-SE), Sen. Vidmer MERCATALI (Ulivo), Sen. Accursio MONTALBANO (Aut), Sen. Pasquale NESSA (FI), Sen. Antonino PAPANIA (Ulivo), Sen. Andrea PASTORE (FI), Sen. Carlo PEGORER (Ulivo), Sen. Edoardo POLLASTRI (Ulivo), Sen. Gaetano QUAGLIARIELLO (FI), Sen. Natale RIPAMONTI (IU-Verdi-Com), Sen. Paolo ROSSI (Ulivo), Sen. Egidio STERPA (FI), Sen. Helga THALER AUSSERHOFER (Aut), Sen. Antonio TOMASSINI (FI), Sen. Giorgio TONINI (Aut), Sen. Achille TOTARO (AN), Sen. Tiziano TREU (Ulivo), Sen. Maurizio SACCONI (FI), Sen. Alfredo BIONDI (FI), Sen. Marco FILIPPI (Ulivo), Sen. Lucio MALAN (FI), Sen. Lucio STANCA (FI), Sen. Valerio ZANONE (Ulivo), Sen. Enrico MORANDO (Ulivo), Sen. Ignazio MARINO (Ulivo), Sen. Graziano MAFFIOLI (UDC), Sen. Aniello FORMISANO (Misto)
Ma allora una volta ci volevamo bene? O forse semplicemente fa comodo all'informazione e a Veltroni fare credere che oggi non sia possibile alcun dialogo?