lunedì 7 aprile 2008

Il diritto alla diffidenza

Mi fa impressione un titolo del genere anche se l'ho deciso io.
Ho sempre avuto la massima fiducia in tutti, diciamo che sono un "garantista personale", finché non ne ho prova contraria non diffido di nessuno (e a volte anche dopo...).
Ultimamente inizio a diffidare di una ben precisa categoria di persone: i violenti.
Mi riferisco alla violenza verbale (essendo questo un blog di pensiero politico, non dovrebbe essere neppure contemplata la violenza fisica).

Non ne faccio un problema di schieramento politico (o antipolitico), i violenti ci sono purtroppo ovunque.


Persone che con la scusa di difendere una libertà di parola e di informazione, vomitano insulti verso altri con una "passione" insana.

Persone che con la scusa di difendersi da questi ultimi, reagiscono allo stesso modo, se non peggio.

Persone ancora più subdole che nascondono dietro una educata insistenza la voglia di inculcare le proprie idee dall'alto di una superiorità autoassegnata.

Io e Matteo (perdonami se ti coinvolgo), ci siamo sempre posti in atteggiamento di dialogo costruttivo, portando le nostre idee e spiegando i nostri dubbi su quelle di chi si era posto in contrapposizione (potete vederne esempi anche nei commenti ad alcuni post di questo blog).

Purtroppo non sempre dai nostri interlocutori abbiamo ricevuto altrettanto e (risottolineo) spesso le risposte più "educate" a volte sono state le più violente.

Non ditemi, vi prego, "nello schieramento che appoggi ci sono persone violente", lo so e l'ho premesso all'inizio che non ne faccio un problema politico ma di stile.

Venerdì sera ho avuto l'occasione finalmente di sentire dal vivo l'On. Palmieri.
Ecco, è quella la politica che mi piace: parole semplici, schiette, dette con dignità ed umiltà, riconoscendo difetti e "magagne" anche nella propria parte politica, ma con l'entusiasmo e la voglia di superarli.

Spero di avere presto il girato da sottoporvi.

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