Da Il Cittadino del 26.03.2008
Udc, quali sono i motivi di una corsa solitaria?
Gentile Direttore, abbiamo letto sul quotidiano da Lei diretto (16 marzo 2008, p.24) l’esternazione del Sig. Francesco Bergamaschi "segretario organizzativo Udc della Provincia di Lodi", in arte assessore al comune di Maleo, retto da un sindaco appartenente alla Lega Nord. Prima annotazione: sarà per questo che nella sua reprimenda ne ha per tutti, ma si guarda bene dal citare anche di striscio gli scultorei e trancianti giudizi di Bossi, Maroni, Castelli (per indicarne solo alcuni) sull’attuale Udc e su Casini.
Già; il "posto" o la seggiola prima di tutto, secondo l’aurea regola sottolineata dall’On. Marcazzan nelle ultime riunioni del suo partito e ribadita pure da altri "maggiorenti" locali, in posizioni più visibili. Di progetti politici come diceva il famoso comico Eduardo De Filippo: " A da passà a nuttata!" Ma andiamo oltre, perché siamo ansiosi di poter capire finalmente i motivi per cui l’Udc corre da sola.
Leggendo il testo con molta attenzione, all’Udc casiniana con sistema autoreferenziale vengono attribuiti i seguenti meriti storici: avere chiesto le elezioni anticipate, non aver ceduto alle lusinghe di Marini per un governicchio di transizione, con "posti" ministeriali qualificati, in accordo con gli alleati del centrodestra. Ma, chiosa il nostro segretario organizzativo provinciale, un governo del genere "sarebbe stato ragionevole", vista la "porcata" delle legge elettorale. Uno, a questo punto, si chiede: come mai tanta ragionevolezza s’è squagliata come neve al sole e non avete tenuto duro?
Forse perché l’Udc (da mesi Baccini, Giovanardi, Bonsignore Lombardo in Sicilia aveva già preso le distanze si stavano preparando alla diaspora) era ormai composta di fatto dalla sola corrente di Casini che aveva amministrato e stava conducendo il partito in modo talmente "democratico" da fare scrivere a Marco Follini, che si trattava di "una gestione faziosa e settaria" e quindi essere piccoli sarà anche bello; ma se si resta trombati dagli elettori, è bello un po’ meno?... Non lo sapremo mai. In compenso si cerca di mescolare le carte, raccontando, in versione politically punk, la famosa fiaba di Cappuccetto Rosso. Personaggi e interpreti: Lupo cattivo, anzi cattivissimo: Berlusconi. Cappuccetto Rosso, diciamo rossiccio: Pierferdy Casini. La nonna arteriosclerotica (che prima dice una cosa e poi ne fa un’altra): Fini, rimasto solo (sic!) dopo l’avvento della Destra, sentenzia il nostro.
Poi dipinge tutta una coorte fantapolitica di congiurati: da Walter Veltroni che decide l’operazione "disperata" del partito unico elettorale (cioè Veltroni sarebbe un disperato senza consensi; Pierferdy invece è come Figaro: tutti mi cercano, tutti mi vogliono! Mah!) a Giovanardi che "spingeva per fondere l’Udc con Forza Italia" (ma dài che perfido!?), all’on. Tabacci che con Baccini spingeva "in senso inverso" cioè ci faccia capire spingeva per fondere Forza Italia con l’Udc? Boh. Comunque "all’interno dell’Udc non c’erano grandissimi problemi".
Come no?! Si ha notizia di almeno una ventina di provinciali che contestavano i risultati elettorali interni e un’ottusa conduzione filocasiniana, proprio come per il Provinciale di Lodi e lasciamo perdere il malumore di alcuni comitati regionali. Si aggiunga che tutti i media nazionali davano una perdita secca percentuale dell’Udc del 3 e mezzo per cento; Giovanardi andava predicando che "un partito del 3%" alla Di Pietro non poteva servire a farnascere il Ppe in Italia; Tabacci e Baccini che preferivano Pezzotta a Casini. Insomma, un bell’ambientino tranquillo. In fondo che cosa sono queste se non bazzecole? Invece quali sono i veri motivi della corsa in solitario (per ora...) dell’Udc? Quale il progetto politico originale, nel senso di specifico, caratterizzante, diverso da tutti gli altri, da proporre agli Italiani? Leggiamo sempre: "alternativi alla sinistra e autonomi dal populismo", perché non si poteva sciogliere il bagaglio di valori ecc. ecc. "in un partito azienda dove il padrone ha sempre ragione". "Presa a pesci in faccia la dimostrata e leale fedeltà dell’Udc" al centrodestra, poiché "dopo An, Berlusconi voleva annientare anche la nostra coerenza: ecco perché l’Udc corre da sola con Casini candidato premier". Poche connotazioni. Primo. Il nostro "segretario organizzativo" si deve essere perso qualche passaggio interno. Intanto Pezzotta, Baccini, Tabacci non fanno mistero di essere pronti a giocare il ruolo dei famosi due forni, mettendosi così a disposizione anche della sinistra tanto in campo nazionale che nelle situazioni locali. Se questo significa essere "alternativi" e non significa deriva populista è un bel mistero da spiegare. Secondo. Non si è accorto che il Partito della Libertà, con milioni di iscritti spontanei costituisce la premessa per la costruzione di un "vero" partito sullo stampo del Partito Popolare Europeo, nel quale come in tutti i veri partiti democratici ci saranno solo leaders sostenuti dal consenso e non pallide e volenterose imitazioni ( i "Berluschini alla Casini") di un processo storico ormai sorpassato.
Quanto alla coerenza e dimostrata fedeltà dell’Udc, qualcuno deve essere vissuto altrove: le liti su ogni cosa tra Follini e, a turno, gli alleati di governo; le recriminazioni di Cesa; l’ostruzionismo di Casini; i ricatti di Buttiglione, conditi dalla sua propensione a voler fare "il becchino" di Berlusconi; le reprimende di Tabacci, "prezzemolino" fisso di tutte le trasmissioni di sinistra, che cos’erano? "Dolci baci e languide carezze"? E lasciamo perdere la campagna elettorale del 2004, nella quale i casiniani facevano a gara per dichiarare persa la partita e disamorare gli elettori. Quanto poi alla storiellina del simbolo e del nome immarcescibili, siamo seri: il nome è già stato riciclato (sono spariti i "democratici cristiani"); quella di ora è una fase costituente, dopo la quale ci sarà un nuovo simbolo e addirittura una nuova denominazione. La realtà politica è un’altra: l’Udc casiniana ha preferito seguire la vecchia logica di un potere autoreferente che non ha voglia, né la forza di mettersi in gioco per costruire un nuovo processo di maturazione democratica della nostra società ed ha preferito cavalcare i soliti rigurgiti dell’antiberlusconismo (cosa abbandonata anche dagli avversari storici) e dell’ostruzionismo. Progetti politici innovativi? Al di là delle tonalità sempre più acute e isteriche del leader Udc, delle sparate cialtrone su chi vende e chi compra (…ma chi ti vuole…) non si trova nulla di progettualmente diverso rispetto al centrodestra.
E allora, perché votare Udc? Con chi intende l’Udc realizzare il suo programma? Da sola? Francamente non è ipotizzabile un risultato elettorale che preveda l’Udc partito di maggioranza assoluta. Dunque, poiché Casini ha escluso qualsiasi collaborazione con il centrodestra, non ci sono altre strade che o andare a sinistra o restare da solo cioè con il nulla. Allora perché
votare Udc? Per un dispetto? Per "farla pagare" a chi non ha voluto il clan di Casini? Non crediamo che queste beghe da cortile possono costituire motivi seri per un voto, soprattutto nella situazione attuale, con le gravi difficoltà che deve e dovrà risolvere il Paese.
Popolari Liberali verso il Popolo della
Libertà del Basso Lodigiano
votare Udc? Per un dispetto? Per "farla pagare" a chi non ha voluto il clan di Casini? Non crediamo che queste beghe da cortile possono costituire motivi seri per un voto, soprattutto nella situazione attuale, con le gravi difficoltà che deve e dovrà risolvere il Paese.
Popolari Liberali verso il Popolo della
Libertà del Basso Lodigiano
1 commento:
Ci ho provato con il quotidiano che -speravo-
avrebbe dovuto darmi ascolto
per ovvi motivi.
Invece "avvenire" alle mie ripetute sollecitazioni di PARLARE della situazione coniugale dei politici mi ha sempre risposto picche. L'ultima volta che ci ho provato mi ha risposto un certo signore(di cui non ricordo il nome, ma che potrei trovarlo in un attimo: conservo ancora la mail) dicendomi che lui ed il direttore passano quasi tutta la giornata a leggere la corrispondenza (mah) e che non riescono ad evaderla tutta.
Ora, è evidente che c'è -chissà perché : linea di boffo?linea dell'editore?linea di una fronda interna al giornale?- una volontà di non trattare il tema dei politici adulteri.
Anche perché, se è vero che loro -come dicono- passano tanto tempo a leggere le opinioni dei loro lettori, a maggio ragione dovrebbero dare ascolto ad un lettore che PIU VOLTE, in tanti modi, sollecita una pacifica discussione sul tema.
Ora, siccome si dice che internet è democratico e liberale (ed, in effetti, guardando certi blog si ha l'impressione che internet sia anche parecchio libertino)
io dico:
fanno gli elenchi degli inquisiti
fanno gli elenchi dei voltagabbana
fanno l'elenco delle professioni
fanno l'elenco degli stipendi
(e tanti altri elenchi),
possibile che nessuno realizza un elenco dei Parlamentari
(o, in questa fase, dei candidati)
ADULTERI?
Non per gossip, no. A nessun interessa le porcherie che fanno sti sporcaccioni, perché davvero non si vuole condannare nessuno (ci pensano già le singole coscienze .o almeno quelle ancora "vive" e non messe a tacere dal rumoroso fango dei peccati).
Si vorrebbe , invece, avere un trasparente quadro delle situazioni familiari.
Nei loro curriculum mettono lauree, incarichi, figli , ma si dimenticano di dire se tali figli li han avuti dalla loro legittima moglie SPOSATA IN CHIESA, o da chissà chi.
Mettano, mettano che han lasciato le loro mogli.
Dicano che i loro matrimoni sono falliti.
Dicano che ora vivono situazioni STABILI DI PECCATO(adulterio, convivenze, concubinato, omosessualità dichiarata).
Se unanimemente proclamano il divorzio una "conquista di civiltà" (PURTROPPO, NON HO MAI SENTITO DIRE DA NESSUN POLITICO CHE LA LEGGE SUL DIVORZIO è UNA PESANTE SPADA DI DAMOCLE CHE DISTURBA LA FAMIGLIA), perché NON DICONO SE NE HANNO FRUITO? Perchè non dicono: si ho divorziato, ora vivo in una situazione di peccato, convivo con una donna che non è mia moglie: sono ADULTERO.
Ovvio che nessuno ha interesse a farlo, tanto meno quei politici/candidati che dicono di rifarsi "AI VALORI" (ma quali? lo dicano quali valori!!!!)
ma un giornale
un organo di informazione
potrebbero farlo.
Credete che siano POCHI gli italiani a cui interessa MOLTO la coerenza morale di un candidato?
E , per tornare al discorso iniziale, possibile che una testata d'ispirazione cattolica non prenda in considerazione questo aspetto, SEBBENE SOLLECITATA DAI LETTORI?
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