venerdì 16 maggio 2008

Un'intervista assolutamente interessante

è passata abbastanza inosservata questa bella intervista ad Enrico Oliari.


Ve la ripropongo perché fa pensare e riflettere anche chi pensa che gli omosessuali siano tutti a sinistra...

L'omosessuale di An
«Quella è volgarità»

Di Salvatore Dama

La gaya destra non è gaia neanche per niente. Una festa il Gaypride? «Ma no, qui c'è poco da festeggiare. L'Italia è l'ultimo paese in Europa quanto a diritti per le coppie omoaffettive. Ci ha superati anche il Venezuela». Enrico Oliari è il presidente di Gaylib, associazione omoliberale. Tessera di Alleanza nazionale in tasca dagli anni Novanta.


È arrabbiato con Alemanno?
«E perché dovrei?».

Sindaco di Roma da poche ore e già dice che non vi vuole tra i piedi.
«Alemanno fa bene a condannare l'esibizionismo degli ultimi Gay pride. Non era quello lo spirito iniziale della manifestazione».

Quale allora?
«Un momento per affermare i diritti, ma anche i doveri (dico io che sono di destra) dei gay. E invece, cos'è diventato: un' ostentazione volgare e pesante di corpi nudi».

Non va bene?
«E non va bene no. Il Gay pride è una manifestazione sindacale. Che si faccia in giacca e cravatta allora».

Non si sente in imbarazzo a militare nello stesso partito di Alemanno, allora?
«Tutt'altro. Sono i gay di sinistra che devono vergognarsi dei loro partiti. Ecco perché non bisogna lasciargli il monopolio delle libertà».

Scordatevi pure Pacs, Dico e coppie di fatto…
«Noi vogliamo le unioni omoaffettive, ma senza usurpare il concetto tradizionale di famiglia. E siamo contrari alle adozioni da parte delle coppie gay».

Il suo partito le ha proposto candidature?
«Ci avrei sperato».

E invece niente.
«Però il sindaco di Roma ha un consulente per la comunità omosessuale».

Cos'è, un'autocandidatura?
«Noi di Gaylib abbiamo le carte in regola».

La destra "macha" e quelle battute sui froci. Mai pesato?
«Sono una persona di spirito. Cosa dovrebbero dire i carabinieri, allora?.».

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