lunedì 4 febbraio 2008

Entriamo nel PDL

GIOVANARDI LASCIA UDC E CON POPOLARI LIBERALI ENTRA IN PDL


(ANSA) - ROMA, 4 FEB - Carlo Giovanardi ed Emerenzio Barbieri, insieme ad altri sette esponenti della direzione dell'Udc, lasciano oggi ufficialmente il partito per fondare la componente dei Popolari Liberali, pronta a confluire nel progetto del Partito delle Liberta' di Silvio Berlusconi. ''Gia' nel congresso di aprile la nostra era un componente di minoranza del 14%, che aveva presentato una sua lista in dissenso rispetto alla linea di Follini - spiega Giovanardi in conferenza stampa a Montecitorio - Poi a Verona, con Silvio Berlusconi, avevamo aderito al progetto di una costituente del Pdl, costola italiana del Ppe, che viene solo rimandato perche' si andra' al voto. In attesa della costituente, andiamo avanti con il progetto politico, perche' per noi non ha piu' senso un partito del 4-5%, che per giunta ancora oggi ripropone distinguo e perplessita' rispetto a Berlusocni e agli alleati di centrodestra''. ''Il Pd rappresenta a sinistra una novita' che ha messo insieme ex-Dc ed ex-Pci - prosegue Giovanardi - Noi riteniamo che a centrodestra sia ancora piu' facile riunire forze omogenee, che hanno governato insieme il paese per 50 anni, come quelle liberaldemocratiche, democratico-cristiane e socialdemocratiche. Per questo rassegniamo le dimissioni dall'Udc, e invitiamo i tantissimi amici sul territorio ad unirsi a noi''. Ma se non ci fossero liste del Partito delle Liberta' i Popolari Liberali confluirebbero nelle liste di Fi? ''Non usciamo dall'Udc per entrare in Fi - risponde Giovanardi -. Berlusconi e' una persona seria e ha detto piu' volte, e ribadito nelle ultime settimane, che intende dar vita al Pdl. E' evidente che ci sara' questa novita' alle prossime elezioni, poi come venga rappresentata graficamente e' solo una questione tecnica''.(ANSA).

6 commenti:

il Ratto dello spazio ha detto...

i topi abbandonano la nave in difficoltà....

Nico ha detto...

be' è una scelta iniziata ad Ottobre, il tempo per riparare le falle c'è stato ma non è servito, mi pare

Anonimo ha detto...

AVE MARIA


No,nessun abbandono della nave(tanto piu che chi scrive e il padrone di casa di questo blog non è iscritto all'udc), nessuna nostalgia per i cannoli e neppure indecisione sui passi da compiere. Ma certo tanto rammarico (è umano,no? O in un mondo di dietrologi rischio di passare per un indeciso?) per quanto sarebbe potuto essere e non è stato. Chi parla soffrì (alla radio, il famoso Consiglio Nazionale) per il “dramma” della divisione del riesumato ppi (caricatura martinazzoliana del glorioso partito di don Luigi Sturzo) con le fronde cattocomuniste smaniose dell’amplesso peccaminoso con i comunisti (ogni peccato nasce prima nel cuore, ed il dossettismo ben aveva tentato molti cuori.ma non diamo le colpe solo a lui: fù preceduto-murri,buonaiuti-, affiancato e seguito-non solo i professorini,ma anche rodano,balbo, de mita e aldo moro).

Il peccato è stato consumato, piu volte persino. E sempre con maggiore rabbia e inutile vigore. E siccome ogni animale è triste dopo il coito abbiamo una marea di tristissimi sedicenti cattolici oramai perduti. Poi è venuta la stagione buttiglioniana: tanto fumo,arrosto zero.(la cosa andrebbe molto ben esaminata e sviscerata,ma per ora va bene cosi.anzi prendo a prestito una sferzante analisi di –udite udite !- mastella sul filosofo delnociano: “mi sembra come chang hai chek :voleva conquistare la cina e finì in esilio a formosa. E così Buttiglione.voleva fare il Kohl italiano ed è finito nel Gruppo Misto”. Purtroppo aveva ragione mastella.

Con Follini e Cesa siamo ai giorni nostri: Mele ha dimostrato che la realtà supera ogni immaginazione. Adornato e Sanza che van li. Il deputato potentino (uno dei tanti emblemi della peggiore diccì meridionale) addirittura accolto come –cito a memoria- uno dei vertici del cattolicesimo liberale. Bè,ogni commento è superfluo.

Casini, che sarà presto raggiunto dai tanti pisicchi e mongielli di ogni risma-almeno quelli ancora non infilatisi nei circoli brambillosi o nella cosarosa(ma perché tanto scandalo,addirittura gridare alla “blasfemia”? la rosa bianca era un gruppo di clandestini,smettiamola di perdere il senso della misura)- sarà raggiunto e consumeranno pure loro un frettoloso amplesso,ma sarà ancor più triste e disperante dell’abbraccio mortale coi cattocomunisti.

Cesserà cosi di esistere-per morte naturale- l’ultimo residuo della dicci. Immediatamente mille avvoltoi (uno per ogni nuova dicci: quella di prandini,quella di pizza,quella di mongiello, quella di platania, quella di fiori,quella di presutti, quella di mangino, quella di marotta, quella di rotondi-si,pure l’irpino sarà tentato-) si getteranno a capofitto per conquistare con le carte bollate l’uso di quel simbolo. Ma qui mi fermo, perché sia già giunti circa al 2015.

Sturzo intanto guarda e sorride: vede che finalmente sta tornando il popolarismo. Il SUO popolarismo.
(almeno speriamo).

Maria ha detto...

Sono veramente entusiasta che abbiate mantenuto fede a quanto detto lo scorso dicembre a Roma.
E' la scelta migliore che condivido pienamente

Anonimo ha detto...

spingiamo tutti per la cdl alle elezioni con la formazione base!

Superare il 55% sarebbe deleterio in termini di seggi in qaunto non si prenderebbe il premio di maggioranza.

Inoltre se andasse con la formazione base si farebbe chiarezza e si lascerebbero a casa partitini, mastella e destra estrema!

Anonimo ha detto...

Ho letto sul web che Berlusconi avrebbe detto che, alla luce dei nuovi eventi, il PdL non sarebbe più una sua priorità. Non so se, alla fine, il PdL sarà fisicamente presente alle prossime elezioni, anche a causa del poco tempo a disposizione, ma credo che i Popolari Liberali rappresentino una risorse importante per definire il futuro volto del Grande Partito sognato da Berlusconi. Qualcosa, comunque, si sta muovendo. Alla prossima seduta del Consiglio della mia Circoscrizione, dovrò fare una dichiarazione di mutamento della denomonazione del Gruppo consiliare. Da Forza Italia, diverrà Forza Italia - Verso il Partito dei Moderati e dei Liberali. Lentamente ma, forse, qualcosa si muove davvero.