giovedì 14 febbraio 2008

Ferrareide

Ho visto, lo ammetto distrattamente, Omnibus di La7 stamattina.

Tra gli ospiti c'erano 3 persone che ascolto sempre con interesse, ritenendole molto intelligenti, pur non condividendone sempre le idee: Capezzone, Adinolfi e Beha.
Tranne qualche affondo propagandistico di Adinolfi l'ho trovata una bella trasmissione.

Beha ad un certo punto, parlando della "discesa in campo" di Ferrara ha fatto una giusta considerazione:

speriamo che la campagna elettorale non sia un combattere sull'aborto.

Ne parlavo giusto ieri con gli amici dei Popolari Liberali commentando un post sul forum del sito dell'On. Giovanardi.
Il nostro attuale obiettivo deve essere il darci delle strutture sul territorio, costruire il PDL, non fare battaglie in campagna elettorale su temi così importanti, quelle devono, e sottolineo devono, venire dopo, quando se ne sarà discusso all'interno di una compagine compatta ed organizzata.

Il Sen. Guzzanti parlando di Ferrara compara la sua partecipazione alle elezioni come ad un gioco.
Probabilmente lui non ha nulla da perdere, ma sulla scia del sensazionalismo si porterà via qualche voto.
E chi lo voterà?
Le persone che non riusciremo a raggiungere noi capillarmente, spiegando che siamo chiaramente e da sempre "a favore della vita" anche noi come Ferrara, che siamo "a favore della possibilità di scelta" anche noi (magari in maniera diversa).

Ferrara che è persona molto intelligente è oltretutto stato molto chiaro nelle sue posizioni "pro-choice" e "pro-life", lasciando agli estremisti delle due "fazioni" la creazione del "mito moratoria".

Non cadiamoci anche noi in questo mito, le nostre posizioni non sono cambiate, allo stesso tempo ricordiamo a tutti però che le associazioni cattoliche sono tra le poche se non le uniche che danno sia delle serie, ottime e solidali alternative all'aborto, sia il sostegno a chi ha già abortito ed è in difficoltà.


Iniziamo quindi ad impegnarci ed a pensare alla "costruzione" del Popolo della Libertà, diamogli solide fondamenta e facciamolo con tante finestre e porte, per guardare il mondo in profondità e saperlo accogliere.

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