(dal forum sul sito http://www.carlogiovanardi.it/)
La "missione", permettimi il termine che dovrebbe caratterizzare fortemente l'operato dell'UDC in questo momento è recuperare il voto di quei tanti che hanno creduto in Prodi e che adesso si sentono "beffati", recuperare il voto di quegli indecisi che hanno votato Margherita, FI, AN, DS perché non trovano un partito che rappresenti completamente i propri ideali e valori.
L'importante è riuscire a mantenere una forte e coerente identità, poi è ovvio i punti di vista sono diversi.
Io credo che le vie per mantenere questa coerenza di valori possano essere più di una, non credo che nessuno abbia ancora "tirato fuori dal cilindro" quella ideale, dal punto di vista mio (interpretazione personale e dopo discussione con altri amici) credo che in questo momento la posizione di Giovanardi sia quella che più mi aggrada.
Posizione della lettera del 27 Novembre che non vedo pregiudicante per una continuazione dell'azione di Carlo nell'UDC.
Mi è piaciuta l'immagine dell'articolo di Francesco Natale "Giovanardi sta facendo ciò che la maggioranza dell'elettorato dell'Udc chiede a gran voce da lunga pezza: pianta l'ascia in mezzo al tavolo e indica un netto spartiacque. Noi di qua, gli altri di là. Nessuna ambiguità, nessun bizantinismo, nessun velleitarismo. "
Porta aperta a tutti, si, ma con una chiara idea su dove stare.
N.B. : Ovviamente non è pregiudicante neanche per una adesione alla formazione di una nuova realtà politica
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venerdì 7 dicembre 2007
Autocitazione
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