lunedì 17 dicembre 2007

dal Consiglio Nazionale UDC/2

Non si trovano online ancora i contenuti degli interventi principali di Tabacci e Giovanardi, riporterò quindi solo qualche agenzia.

Affermazioni di Tabacci


Roma, 17 dic. (Apcom) - Bruno Tabacci invita Pier Ferdinando Casini a prendere una decisione e a muoversi verso la cosa bianca, indipendentemente dalla legge elettorale. Parlando al consiglio nazionale dell'Udc, in netto contrasto con la relazione del segretario Lorenzo Cesa che ha invece invitato ad attendere i tempi e i modi opportuni, Tabacci ha osservato: "E' arrivato il tempo di muoverci tentando di aggregare tutta la vasta area che c'è tra il Pd e il partito di Berlusconi. Dobbiamo raggrumare tutti da Di Pietro fino a Fini".
Pur criticando il tono della relazione del segretario ("non mi è piaciuto"), Tabacci si è detto convinto che quello della cosa bianca è "un lavoro che possiamo fare insieme". E rivolgendosi direttamente a Pier Ferdinando Casini: "Hai tutti i numeri per diventare il nostro campione ma è arrivato il momento di correre e di scegliere".
Tabacci ha rivendicato il fatto di continuare ad essere "l'apripista" nelle decisioni del partito: "Che questo bipolarismo fosse sbagliato io lo dicevo già dalla scorsa legislatura ma per voi era difficile dirlo perché stavamo al Governo". E rivolto direttamente a Casini: "Ora anche tu stai seguendo questa strada, ma sei solo più incerto come quando, di fronte al rischio di elezioni anticipate, mi hai detto che il problema vero era di ritrovare un accordo con Berlusconi".
"Questo partito così com'è è sfinito - ha ammonito Tabacci - se vuole rappresentare davvero quella fetta di italiani che vogliono votare al centro e se accetta di diventare qualcos'altro allora può rinascere. Altrimenti si consumerà giorno dopo giorno".
Tabacci quindi ha invitato a non aspettare la riforma elettorale per fare la cosa bianca: "Berlusconi e Veltroni hanno il terrore della cosa bianca. Quindi se noi diciamo che la faremo soltanto dopo aver ottenuto il modello tedesco, possiamo metterci in testa che non l'avremo un modello tedesco. Quindi dobbiamo farla indipendentemente dalla legge elettorale". Come in passato, "sto preparando il terreno ed ho indicato la strada e anche spianato qualche ostacolo".


Affermazioni di Giovanardi



Roma, 17 dic. (Apcom) - Carlo Giovanardi conferma la sua linea di interesse al nuovo partito di Silvio Berlusconi e la sintetizza in una mozione presentata al consiglio nazionale dell'Udc in corso in un hotel romano. "C'è la possibilità che nasca una grande costola italiana del Ppe", ha detto Giovanardi dal palco.
"A me non interessa nè Berlusconi né Casini - ha proseguito - mi interessa se riusciamo a fare un partito come quello di Aznar" perché "non mi accontento di un partito del 5-6% che vuole scegliere le alleanze dopo le elezioni". Giovanardi ha confermato di puntare alla "ricostruzione di un grande partito come la Dc: questo partito potrà essere quello annunciato da Berlusconi, quando nascerà, se ci sarà il concorso di tutti noi".
Quindi Giovanardi ha replicato al leader Udc, Pier Ferdinando Casini, che sabato scorso lo aveva accusato di tenere il sedere nell'Udc e il cuore con Berlusconi: "E' molto peggio stare col cuore lontano da Berlusconi e col sedere sulle sue poltrone", ha attaccato l'ex ministro ricordando che "nel '94 eri capolista di Forza Italia, nel '98 ci prestarono sei parlamentari per riuscire a formare il gruppo, nel 2001 con il 3,2% sei diventato presidente della Camera".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quindi Tabacci vuole proprio dire addio al centrodestra....per fare che, poi: trasfomare l'Udc nell'ago della bilancia?

Anonimo ha detto...

grande,grandissimo Giovanardi